venerdì 11 dicembre 2009

The Germs live @ Tunnel, Milano

Oh! Come se non fossero sufficienti quelle singole, abbiamo deciso di saturare il tasso di idiozia criminale contenuto nelle nostre modeste recensioni dando luce al primo report in combo, festeggiato in occasione del concerto dei Germs, o presunti tali, in quel del Tunnel di Milano. Localaccio solitamente avvezzo a sonorità che vanno ben oltre la cassa dritta (percentuale di stile Albania 85%) che ultimamente, però, presta le sue anguste mura ad una serie di concerti più o meno gradevoli, dirottati in tal luogo ameno a causa della (pare temporanea) chiusura del Musicdrome. Chiusura che abbiamo celebrato accendendo ceri alla madonna, danzando macumbe al suono di Penis Envy ed istituendo altari votivi al NAS. Speriamo che non riapra mai più:

a) Il Musicdrome porta più sfiga che ascoltare Masini passando sotto una scala
b) Il Musicdrome fa schifo
c) Il Musicdrome è in culo a gesù bambino
d) IL TUNNEL E' DIETRO CASA NOSTRA!

In virtù del punto d, dovete sapere che ieri abbiamo allegramente raggiunto la venue in questione pedalando come i Coppi & Bartali del punk per circa 0,5 minuti.
In realtà, la nostra decisione di presenziare è stata frutto di ore & ore di meditazione; diciotto evri per vedere un gruppo il cui cantante originale ha perso la vita alla nostra età ben 29 anni fa ci sembravano eccessivi, ed il fatto che a sostituirlo ci fosse un attore di E.R. ci preoccupava non poco. Ma siamo infine andate in culo all'attaccamento al portafoglio e alla cadrega (si dice così? noi veniamo da sotto il Po, siamo quelle che Saviano ha recentemente definito la vera anima migrante di Milano, queste parolacce lumbard non le sappiamo gestire)
Come dicevamo sopra, abbiamo inforcato le biciclette, crepi l'avarizia.

Punk for dummies, lesson three: 1980, L.A.: Darby Crash, controverso leader dei Germs, CREPA.

Punk for dummies, lesson four: 2005, USA, sarcazzo dove: a qualcuno viene in mente di ripercorrere la storia del gruppo e trarne fuori un divertente blockbuster a titolo "What we do is secret". Per il ruolo del compianto Darby, viene scritturato Shane West, giovane manzo americano già (tristemente?) noto per aver impersonato l'anima alternativa dell'Emergency Room dell'ospedale di Chicago



Sì, proprio quel Ray Barnett, quello che si trombava l'indianina di Sognando Beckham.
E qui le nostre strade e di conseguenza le nostre voci, si dividono.

Gnubby: Ahimè mi tocca ammettere di essere stata una fan di ER. E sì che non guardo spesso telefilm, ma quelli sui medici, meglio se molto trash, me li sono tracannati spesso, soprattutto la vecchia scuola di questo, che mi ha provocato nel corso degli anni vari innamoramenti che vanno dal mitico Dr Carter delle prime serie, passando per il fascino slavo del Dr Kovac e arrivando infine al bellissimo stagista riBBelle impersonato appunto da questo losco figuro, che mai nella vita mi sarei aspettata di vedere con cresta mohicana a fare free climbing sulle casse del Tunnel.

E così alle nove e trenta puntuali facciamo il nostro trionfale ingresso nel budello di location di cui sopra, impazienti di sapere a quanto sarebbe ammontata nel corso della serata la percentuale di pentimento per quei diciotto evri cadauna.
Ci aspettavamo, anzitutto, di assistere alla proiezione della suddetta pellicola. Che non ha avuto luogo.
L'organizzazione ha ben pensato che per smuovere le masse, anzichè costringere gli avventori a starsene un'ora e mezza in piedi a consumarsi gli occhi sui sottotitoli, fosse il caso di inventarsi un gruppo spalla, telefonando alle otto meno dieci ai comaschi Leeches.
Punk'n'roll nuova maniera, capace di sciogliere le stalagmiti generate dall'esposizione al freddo patito durante le quattro o cinque sigarette di rito, in attesa dell'apertura delle danze.
Giulia li liquida con un sei politico per la simpatia; Gnubby, che era indecisa tra il concerto dei Germs e quello dei Los Fuocos, si spreca un pelo di più in commenti positivi, essendo simpatizzante del genere, all'interno del quale la band sa divertire come consono.

E finito questo disimpegnato incipit e fumate altre quattro o cinque sigarette (grazie grazie grazie a coloro che durante la pausa ci hanno fatto complimenti per il blog, allora qualcuno ci legge!), finalmente vediamo la leggendaria formazione losangelina approcciarsi agli strumenti, guidata dal non altrettanto leggendario Shane West.
Seduta stante ci scorrono innanzi agli occhi le immagini di The decline of western civilization, documentario sulla scena hardcore americana che immortala i nostri all'apice della loro consunzione giovanile, nell'anno del signore 1979.
Lorna Doom, madre del clichè erotico della bassista donna, si presenta ai nostri occhi come una lievemente imbolsita da tutto sommato piacente sciura biondo platino: c'è in effetti qualcosa di materno nel suo imbracciare lo strumento mantenendo per tutta la durata del concerto un sorrisetto angelicato, sapiente mix tra la serenità e la paresi facciale.
Pat Smear è Maradona. Null'altro da dichiarare.
Ce ne sarebbero invece da dichiarare sullo scompostissimo e delirante Don Bolles, loquace effettiva star della serata, che ci intrattiene con svariati siparietti sciorinati in maniera del tutto incompensibile a causa del suo marcato accento, che svela la provenienza amerihana, nello specifico dal ben noto Stato della tossicodipendenza. Quasi quanto dalla scarsità dei denti in quella bocca da rettile. Vorremmo spendere due parole anche sull'outfit, ma forse sarà il caso di operare una bella tosura a questo paragrafetto e riassumere il tutto nella formula stelline rosa + colbacco nero + maglia di rete.
Da The decline of western civilization ad ER: sbuca fuori anche il cosplay di Darby Crash, sul quale vi abbiamo illuminato pocanzi. In qualità di donne, non possiamo però permetterci di omettere un piccolo particolare: SHANE WEST E' BONO.
Bono al punto che, dopo aver raccolto la mascella precipitata al livello degli stinchi, Giulia non può esimersi dal chiosare timidamente: "boia deh, fortuna che Darby Crash è spirato".

Ci decidiamo a parlare di musica? Ma cosa c'è da dire? Volete sapere se il medico è all'altezza del ruolo di alfiere dell'hardcore? Sì, lo era, in quanto

a) Saper cantare è un dato del tutto ininfluente nel contesto in questione
b) In effetti risulta un filino macchiettistico, ma per caso vi pare che i frontman originali non lo siano nella stragrande maggioranza di queste reunion? Tipo Jaz Coleman (nome scelto a caso, non me ne vogliano i godibilissimi Killing Joke) che fa l'imitazione di se stesso? L'effetto cover band è comunque compreso nel pacchetto dal 1986, in casi come questo.
c) Poteva andarci pure il vostro panettiere di fiducia, a cantare con quei tre. Quel che rimane dei Germs è un valido surrogato della carica espressionistica delle origini: ahimè non possiamo istituire alcun paragone per ovvi motivi anagrafici, ma neanche per un minuto c'è passato sotto il naso quel tanfo di muffa tipico di casi meno brillanti di ex leggende.
Se non altro, è stata una buona ora e mezza di punk suonato con tutti i crismi, con i suoi pezzi della durata inferiore a due minuti, crudi e tirati come il galateo comanda, per quanto Shane nel fiore degli anni e dell'energia avrebbe potuto recitare di meno ed osare di più.

Gnubby: Ad esempio buttandosi sul pubblico dalla cassa dove si è arrampicato più e più volte, anzichè scendere timidamente...
Giulia: O magari sgarandosi gli avambracci con una bottiglia infranta, o assentandosi dietro le quinte per spararsi una pera, eh, così sarebbe stato filologico al 100%, no?
Naa, dissento. Sono dell'idea che Shane West abbia fatto onestamente quel che doveva fare, senza esagerare in un senso o nell'altro, anzi, certi accenni fin troppo smaccati a Darby Crash sapevano più di entusiastica ingenuità nell'approccio che non della carnevalata commerciale che molti si aspettavano.
Gnubby: ...e ammettilo che invece di dire questo avresti voluto dire "o magari infilando la lingua in gola a qualche donzella pescata a caso dalle prime file, seguendo la scia di un altro paio di musicisti punk incontrati nel corso della mia carriera di avventrice di concerti", e non l'hai detto solo per far finta di essere una persona seria.
Giulia: Metti a tacere la fan di ER con la fica bagnata che è in te, per cortesia.

Come avete potuto dedurre dal nostro colorito siparietto, il buon Shane, nel rifilarci MIA più o meno nella sua totalità, fa sfoggio di un notevole spirito atletico arrampicandosi su qualsiasi oggetto sopraelevato che incontra sul suo percorso e qui ci sembra doveroso aprire una parentesi sull'unica vera macchia della serata: la security.
Ora, ci rendiamo conto del fatto che si tratti pur sempre di un locale solitamente votato alla techno e non abituato alle pittoresche manifestazioni di entusiasmo dell'ascoltatore punk medio. Ci rendiamo conto anche del fatto che per una buona resa del concerto le casse poggiate al bordo del palco dovrebbero rimanere integre fino alla fine. Ma, deh: tre armadi usciti dalle file estreme della curva della Lazio, che tirano ginocchiate a caso per respingere una massa-pogo tutto sommato sommessa (se Giulia riesce a reggerla con i tacchi...), ci sembrano lievemente eccessivi.
Shane West stesso non sembra gradire, decidendo così di intrattenersi giocherellando in diverse maniere, talvolta con l'ausilio del microfono, con i loro lucidi cranii rasati.

Dopo una manciata di reprise pretesi a vox populi vox dei, i nostri eroi si disperdono tranquillamente tra la folla che va scemando all'interno del locale, intraprendendo divertenti conversazioni con le sottoscritte, facendo finalmente sfoggio delle loro vere personalità.

Don Bolles si approccia a Gnubby indicando la sua maglietta degli Infectious Grooves (scelta perigliosa per un concerto punk), osannando il lato umano dei membri, che conosce personalmente, per poi liquidare con l'aggettivo "GAY" il loro operato musicale da lui definito "jazz fusion" (?!), continuando con la frase must della serata, che è "I HATE MUSIC, I LOVE NOISE". Frase che suggella anche il suo autografo sulla scaletta a noi pervenuta per gentil mano del roadie.



(Dati tecnici fondamentali. Bonaggine del roadie: poca. Scusate ma siamo delle assatanate sommelier di roadies)
Dopodichè ci trasliamo da un tranquillissimo e sudato Shane West, che poco ha e del frontman punk e del divo di hollywood: ci confessa di essere stanco, poi ci chiede delucidazioni a proposito della Sardinia, provocando in Gnubby la risposta "many goats there". Dulcis in fundo, ci parla dell'umidità delle steppe venete, avendo visitato pochi giorni addietro la ridente Bassano del Grappa, provocando in Giulia un collasso nervoso - chi la conosce, sa, ora anche Shane West sa. A riprova del fatto che riusciamo a lamentarci delle nostre terribili situazioni sentimentali davvero con chiunque, anche con presunte rockstar e attori della soap opera mainstream. Poi il belloccio firma a sua volta la gloriosa scaletta, scrivendo "I LOVE MUSIC" in risposta al suo batterista.

Non avendo reperito il calciatore argentino che suonava la chitarra, ci rechiamo da Lorna Doom, che, languidamente seduta su una cassa come la Sirenetta di Copenhagen, gestisce
elegantemente un capannello di vecchi bavosi, probabilmente innamorati di lei dal 1979.
Giulia le mostra la scaletta invitandola a dire la sua a proposito dell'argomento musica. Lorna ride degli altrui autografi, poi firma con un convenzionale "XOXOXO". Non ha colto, va beh.

'Image


E qui termina il nostro report lungo come un giorno senza cibo, il resto è solo freddo indicibile sulla via del ritorno e un affettuoso "SCEEEMI-SCEEEEMI" agli amici rimasti a casa.

GIMME GIMME THIS GIMME GIMME THAT!

5 commenti:

  1. TANTA ROBA!
    E' stato bellissimo.
    E anche questo, report, sto ridendo come una cogliona da 10 minuti.

    V.

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  2. state diventando la mia lettura preferita. davvero.con amore da via oxilia. chris

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  3. brave brave

    ps un disegno non si carica

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  4. Grandi ragazze, mi rendete meno schifoso sto sabato lavorativo XD

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  5. ue non vi ho visto probabilmente ero troppo ubriaco... comunque quegli stronzi buttafuori mi hanno portato fuori in 4 e se non arrivava una a salvarmi morivo sicuro XD... impossibile pensare di tenere la gente seduta da bravi bambini... bah... stronzi...

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